Manifesto per la Vita

A vent’anni dalla pubblicazione dell’enciclica Evangelium Vitae, facciamo nostro e rilanciamo l’accorato appello di San Giovanni Paolo II: «In nome di Dio: rispetta, difendi, ama e servi la vita, ogni vita umana! Solo su questa strada troverai giustizia, sviluppo, libertà vera, pace e felicità!» (EV 5).

  1. Annunciare, servire e celebrare il Vangelo della Vita, significa annunciare la persona stessa di Gesù Cristo, nel quale è definitivamente e pienamente donata a tutti la vita divina ed eterna; un evento di salvezza in cui viene accolto, elevato e portato a compimento quel valore della vita racchiuso nella stessa esperienza e ragione umana e in qualche modo scritto nel cuore stesso di ogni uomo e donna (cfr. EV 29-30).
  2. Annunciare la vita è la missione della Chiesa, un mandato ricevuto da Cristo Gesù che la impegna fino alla fine del tempo, e che deve fare i conti, non soltanto con le mutate condizioni culturali e sociali, ma anche con la fragilità della stessa Chiesa.
  3. Un mandato da compiere dentro un orizzonte e un contesto ancora più ampio e complesso qual è quello della cura e della custodia del creato, come indicato da Papa Francesco nell’enciclica Laudato si’. Difendere e promuovere la vita, come prendersi cura e custodire il creato, esigono l’accoglienza dell’atto creativo e redentivo di Dio nella dinamicità del suo sviluppo e fin alle sue ultime conseguenze: la vita eterna e la comunione perfetta con Lui, nel Suo Regno.
  4. Per questo rinnoviamo il nostro impegno a favore della vita, rivolgendo anche un accorato appello per un nuovo slancio missionario:
  • ai Pastori della Chiesa perché siano annunciatori instancabili del Vangelo della Vita in ogni loro azione apostolica.
  • Alle comunità cristiane perché condividano e promuovano una cultura della vita che consideri l’uomo nella sua totalità e integrità, dal concepimento fino al suo compimento e non si stanchino di operare concretamente a favore delle persone più fragili e nelle situazioni più difficili.
  • Ai professionisti della sanità perché siano a servizio della vita nell’esercizio della loro missione “astenendosi da recar qualsiasi danno o offesa” ad alcuno (cfr. Giuramento di Ippocrate), soprattutto se malato, povero e fragile, e di non essere condizionati nell’esercizio della professione da interessi economici o di potere, liberi di esercitare il diritto di obiezione di coscienza (cfr. Costituzione Italiana, art. 2).
  • Ai responsabili delle istituzioni sanitarie, anzitutto quelle di ispirazione cristiana, perché anche di fronte alle trasformazioni organizzative e tecnologiche degli ultimi anni, contribuiscano con decisione a realizzare luoghi di evangelizzazione, di promozione e difesa della vita in ogni suo momento e manifestazione.
  • Al mondo della politica e a quanti sono amministratori del bene comune perché la vita umana e la sua dignità sia tutela in ogni sua stagione, soprattutto quando essa si manifesta fragile, debole e indifesa, in un contesto sociale dove appaiono sovente fenomeni della cultura della morte. Inoltre auspichiamo una maggior attenzione alle politiche familiari, garanzia di futuro e di sviluppo del nostro Paese.
  • A tutti, perché si promuova ad ogni livello e in ogni circostanza, nel rispetto della verità, una nuova cultura della vita, dell’incontro e della pace, radicati in una solida spiritualità evangelica, fondamento di identità e impegno.
  1. Facciamo nostro, nella concretezza della storia e della quotidianità, l’invito rivolto da

Papa Giovanni Paolo II a essere il Popolo della Vita che ha ricevuto in dono il Vangelo della Vita per annunciarlo, celebrarlo e servirlo.

Il Popolo della Vita annuncia:

  • il Dio della speranza e della gioia, vicino all’uomo, desideroso di entrare in comunione con lui.
  • La sacralità, l’inviolabilità e l’indisponibilità della vita, che ha senso e pienezza nell’amore ricevuto e donato.

Il Popolo della Vita celebra:

  • la bellezza, la grandezza e la dignità della vita umana, riflesso della stessa immagine di Dio e icona di Cristo Suo Figlio.
  • Il dono di sé di quanti, quotidianamente, nel silenzio e nell’umiltà, servono la vita in famiglia, sul lavoro e in ogni altro ambito.

Il Popolo della Vita serve:

  • tutta la vita e la vita di tutti, obbedienti al comandamento dell’Amore reciproco.
  • Una coraggiosa ed efficace opera educativa per un nuovo umanesimo in Gesù Cristo.

A Maria, Madre dei viventi, affidiamo questo rinnovato appello e impegno a favore della vita, di tutta la vita e della vita di tutti.

Roma, 30 ottobre 2015

1 commento
  1. giuseppe
    giuseppe dice:

    Spett UCFI vogliate darmi delle indicazioni ben precise su come poter esercitare l’obiezione di coscienza , essendo un dipendente di farmacia,in relazione al nuovo preparato in commercio col nome di ellaone dato che questo e’ registrato in commercio come SOP. Grazie saluti.

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