ELLAONE E NORLEVO SONO PILLOLE ABORTIVE E SI POSSONO OBIETTARE
COMUNICATO DELLA PRESIDENZA NAZIONALE DEI FARMACISTI CATTOLICI
A seguito degli ultimi avvenimenti che hanno declassato la pillola del quinto giorno (Ellaone) da farmaco con ricetta non ripetibile (RNR) a farmaco non soggetto a ricetta medica (SOP) per le donne di età superiore a anni 18, si rende nota la posizione della Presidenza Nazionale dell’UCFI (Farmacisti Cattolici) per fornire una interpretazione corretta e per dare la possibilità ai colleghi di riflettere sull’argomento.
I farmacisti cattolici contestano il meccanismo d’azione di ulipristal riportato nel foglio illustrativo del prodotto e cioè che inibisce o ritarda l’ovulazione, mentre non funziona se l’ovulazione si è già verificata. I Farmacisti Cattolici a fronte della documentazione scientifica esaminata da alcuni ginecologi sono convinti che ulipristal funzioni anche e soprattutto con meccanismo intercettivo nei confronti dell’embrione nelle sue primissime fasi fino ad impedirne l’annidamento in utero, meccanismo ascrivibile ad effetto chiaramente abortivo. Per verificare la parte scientifica si consiglia di visitare il sito www.sipre.eu del dott Mozzanega e di leggere gli articoli con le diapositive.
Poichè ulipristal è quindi certamente anche un potenziale abortivo la Presidenza Nazionale dei Farmacisti Cattolici ha deciso di non vendere il prodotto per non collaborare con un atto moralmente grave quale è quello di sopprimere una vita umana nelle prime fasi dopo il concepimento, ai sensi dell’articolo 9 della legge 194 del 78 e ai sensi della costituzione italiana (art 2 e 3) . Infatti la responsabilità morale dell’aborto ricade anche su coloro che collaborano e quindi c’è un problema di coscienza e la legge salvaguarda questo foro interno dando la possibilità di appellarsi alla clausola di coscienza.
Anche nel caso in cui non si sia del tutto convinti dell’effetto abortivo del farmaco, tuttavia in virtù di un ragionevole dubbio che possa esserci tale effetto, deve essere consentita la clausola di coscienza ai professionisti delle arti sanitarie per il principio di precauzione.
C’è già una legge specifica che dà la possibilità di non vendere la pillola potenzialmente abortiva del tutto legittimamente.
PRESIDENZA NAZIONALE UNIONE CATTOLICA FARMACISTI ITALIANI
DOTT PIERO URODA
Caro presidente Uroda, non sono iscritto UCFI, ma sono completamente in
sintonia con l’ articolo, a differenza di altri articoli proposti alla categoria, infatti
dopo gli ultimi numeri della rivista “il farmacista” ho perso la pazienza inviando la
seguente e-mail al suo direttore, ancora senza risposta:
Caro direttore
Sono un farmacista del 1962, prossimo ormai ai 30 anni di servizio trascorsi dietro al banco,
la gran parte come titolare.
Ho già avuto modo di lamentarmi con il presidente provinciale prof. Rigamonti del notevole
ritardo con il quale giungeva la rivista al mio domicilio.
Ora la mia lagnanza si manifesta con il contenuto e non con la tempistica di consegna, in breve
non trovo assolutamente giusto che sulla rivista venga fatta propaganda per la pillola abortiva,
in maniera palese od occulta che sia, non conta che vengano solo riportate le caratteristiche del
prodotto quando poche pagine prima ne viene esaltata la qualità.
Non trovo giusto rendere pubbliche le rimostranze di un medico verso la categoria considerata
refrattaria e che ad un attore della salute venga ‘consigliato’ di dispensare morte e non vita come
giusto. Trovo invece molto consono al tipo di prodotto la nuova modalità di dispensazione senza
prescrizione medica: si aumenta a dismisura il numero dei punti vendita consentendo a chi vuole,
a chi è CONTRO di non tenerla a scaffale.
cordialmente
Cesare Fabio Burlini
Sono in pieno accordo con il Dott Pierò Uroda.
Ritengo che sia ingannevole per le donne ed anche gli uomini proporre la vendita di queste pillole presentandole come semplici contraccettivi tutto sommato ben tollerati e senza significative conseguenze per la donna.
In realtà viene nascosto il vero scopo della pillola che è proprio quello di intercettare e quindi di eliminare un eventuale essere umano appena concepito. In questo modo coloro che hanno progettato questa pillola e hanno consentito la commercializzazione su larga scala devono portare il peso di una pesante responsabilità per la eventuale perdita di vite umane che si dovesse verificare. Si tratta di esseri umani indifesi ed innocenti , che proprio per questo dovrebbero essere tutelati. Anche quando è nato un bambino deve essere nutrito e accudito è riscaldato per sopravvivere, altrimenti muore. A maggior ragione si dovrebbe accudire e proteggere in tutti i modi possibili un essere concepito, che è il più debole e totalmente dipendente dalle scelte degli adulti. La giustizia globale dell’intero globo terrestre passa anche da quanto si fa per aiutare i più deboli e poveri. Tra i poveri delle periferie tanto difesi da Papà Francesco troviamo anche questi esserini dimenticati da tutti. Se vogliamo costruire un mondo nuovo e migliore per i nostri figli dobbiamo cambiare mentalità e incominciare a considerarci fratelli a partire dai più deboli e più indifesi, come appunto gli esseri umani concepiti per errore che si vorrebbe trattare come ospiti indesiderati e liberarsene al più presto. Lo Stato dando la possibilità dell’obiezione di coscienza ai farmacisti e a tutti gli operatori sanitari coinvolti, riconosce il valore della vita e si mette dalla parte della vita, per una cultura per la vita e non per una cultura per la morte. I farmacisti non dovrebbero essere meri esecutori, ma operatori responsabili che sanno dare le corrette informazioni al cittadino indirizzandoli eventualmente ai centri di aiuto alla vita.
Concordo pienamente, ma forse sarebbe opportuno sollecitare anche un intervento della CEI