I. Dispositivi e farmaci per la contraccezione d’emergenza: tipi e meccanismi d’azione. Parte II

di MARIANGELA PORTA

 

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1 commento
  1. MariaTerea Riccaboni
    MariaTerea Riccaboni dice:

    Ho letto tutti i capitoli del lavoro. Riconosco alla Dottoressa Porta di aver fatto un lavoro ciclopico nel fare una revisione della letteratura scientifica mondiale e di aver supportato con dati bibliografici tutte le sue affermazioni. E’ il lavoro divulgativo, non per soli addetti ai lavori, che io abbia mai letto. Devo anche riconoscere alla Professoressa Aliperta, una farmacista che esercita la professione di insegnante, di aver cercato di di rendere comprensibili concetti difficili da comunicare. Anche la Professoressa Aliperta ha fatto una revisione di una ampia letteratura, presentando i diversi punti di vista che si possono cogliere in una cultura relativista dove a seconda della concezione dell’uomo si arriva a conclusioni spesso inconciliabili. Finalmente viene presentata la Contraccezione d’emergenza (CE) in un modo completo che mette a confronto la posizione personalistica dal concepimento con le ragioni a supporto della difesa della vita e quella laica, pragmatica che considera un progresso utilizzare tali tecniche, non curanti che si possa verificare talvolta la soppressione di una vita umana nei primi stadi, ritenuta di poco valore. Infine il teologo fa una trattazione ben fatta, che merita di essere meditata. Tuttavia non viene trattato il problema etico e giuridico della vendita da parte del farmacista delle pillole per la CE. Mi auguro che questo importante lavoro venga letto e meditato da molti colleghi farmacisti anche con compiti istituzionali e che da qui possa partire una riflessione sul significato della professione del farmacista e su come si possa arrivare consentire al farmacista delle future generazioni di non collaborare a distribuire farmaci che possono contribuire a sopprimere vite umane.

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